STOP!!

 Valentina e Giorgio si conoscono, si piacciono e si innamorano. Tutto è meraviglioso. Ad un certo punto, dopo sposati, la musica però cambia:

Valentina: “Mi chiamo Valentina e credo nell’amore. Era nervoso, ma è il carattere suo, magari me la sò cercata, è solo colpa mia. Che poi mi ha chiesto scusa, mi ha regalato un mazzo di rose e mi ha giurato che non lo rifà più. Certo che con quelle manone, ogni volta mi fa vedere le stelle. Comunque, il lavoro mo’ l’ho lasciato, così lui non si dispiace”.

Giorgio: “Tu forse non l’hai ancora capito che sei mia? Sei mia! E devi fare quello che dico io. È meglio che te lo metti bene in testa altrimenti non lo so come va a finire

Valentina: “Mio marito mi mette le mani addosso abitualmente. Se mi trucco troppo un ceffone, se mi vesto bene un ceffone, anche se lo faccio per lui. La mattina spero che non si sveglia storto altrimenti sennò la sera sò dolori. Non me l’ero immaginato così…”

Valentina: “Mi chiamo… nemmeno me lo ricordo più, come mi chiamo”.

Giorgio: “La str…a un giorno è andata dalle guardie, dice che je meno, dice che le faccio addirittura la violenza psicologica. I lividi e i bozzi se li è fatti da sola. È lei che sta in torto, è lei che mi ha ingannato. Io pensavo di sposare una brava ragazza, non una che c’ha i grilli per la testa”.

Valentina: “Non è colpa tua, così mi hanno detto, non è colpa tua. Mi hanno detto così”.

Giorgio: “Te la sei cercata”.

Valentina: “Non è colpa mia”.

Giorgio: “Quando torniamo a casa, te lo faccio capire a calci!”

Valentina: “Non è colpa mia”.

Giorgio: “Dove, stai? Dove ca..o stai? Dove sta?”

Valentina: “Io forse ho sbagliato a sognare Candy Candy e Julia Roberts, ma non ho sbagliato quel giorno ad andarmene via”.

Giorgio: “Amò? Amò? Amò?”

Valentina: “Non è colpa mia, non è colpa mia. Mi chiamo Valentina e credo nell’amore”.